REFERENDUM LA DEMOCRAZIA E' PARTECIPAZIONE
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Ordine del giorno conclusivo dell’incontro nazionale Il nostro primo obiettivo in questo momento è raccogliere le 500.000 firme per ciascuno dei due referendum abrogativi riguardanti l’Italicum. Quesiti referendari che riguardano sia il carattere ipermaggioritario della legge, distorsivo della rappresentanza democratica, che è il risultato del premio di maggioranza e ancora di più del ballottaggio, sia
di Ferruccio Sansa su il Fatto Quotidiano 13marzo 2016 “Fo: Non dobbiamo restare spettatori, 20 anni fa saremmo scesi in piazza. Se vincesse il sì, vedo un Paese di gente inerte, silenziosa, servile”. Se la battaglia sarà dura, bene. Allora combattiamola fino in fondo. Non facciamoci prendere dalla paura. È il momento di partecipare. Non
Pubblicato su Il Manifesto il 13 marzo 2016 A Roma, nel cinema Palazzo, si presentano – per l’avvio della raccolta a breve delle firme ex art. 75 Cost. i quesiti referendari per l’abrogazione (parziale) di leggi in vario modo fortemente volute dalla maggioranza di governo. Sono i referendum noti come «sociali»: scuola, acqua, trivellazioni e ambiente.
Un appello a «raccogliere le firme e poi bocciare le modifiche della Costituzione e la legge elettorale». A sostegno della campagna per il No alla “deforma” Renzi-Boschi e contro l’Italicum scendono in campo numerose personalità del mondo della cultura, della scienza, dell’università, del cinema e dello spettacolo. «Facciamo appello a tutte le persone di buona
Articolo di Gaetano Azzariti su il Fatto quotidiano del 9 marzo 2016 «Da Boschi&C, arroganza e sfregio della Costituzione» è il titolo dell’intervista che Gaetano Azzariti ha rilasciato oggi al Fatto Quotidiano e nella quale il costituzionalista presenta il suo ultimo saggio “Contro il revisionismo costituzionale” dipingendo un quadro assai fosco della situazione istituzionale italiana: «La
Il Fatto Quotidiano ieri in edicola ha pubblicato il manifesto scritto dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky per Libertà e Giustizia che illustra le ragioni del “no” al referendum di ottobre. Si tratta di una utile guida in 15 punti, con i quali il giurista e presidente emerito della Corte costituzionale illustra altrettanti motivi per votare contro la deforma Renzi-Boschi e tutte le risposte alle obiezioni
Alfonso Gianni - (da Alternative per il Socialismo n.39, marzo-aprile 2016) (Scarica allegato PDF) Intervenendo alla Direzione del suo Partito, Matteo Renzi è andato giù di sciabola nei confronti della titubante “sinistra” interna. Permettendosi anche il lusso di prendere in giro il suo predecessore. “Una sconfitta al referendum (quello cosiddetto confermativo sulle modifiche costituzionali) non si
In sostanza, le modifiche della Costituzione e l'approvazione della legge elettorale (oltre quelle sulla scuola, sul lavoro, sulla P.a. e sulla Rai) - sono contrassegnate inequivocabilmente da un disegno che concentra il potere nelle mani dell'esecutivo, riduce notevolmente ruolo dei contrappesi istituzionali, rende sostanzialmente inefficace la rappresentanza politica, tenta di imbavagliare il dissenso e di imporre al Paese le decisioni del governo.
La prima cosa da dire ai cittadini chiamati a esprimersi sui referendum, per “le riforme costituzionali” e per l’abrogazione della legge elettorale “Italicum”, è quella di chiedersi: “cui prodest”? A chi giova? In altri termini, all’immaginario collettivo, ottenebrato dalla politica menzognera del “neoliberismo”, pensiero unico dominante, deve essere innanzitutto chiarito che dette riforme, obiettivo ultimo