Comitato per il NO del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA LORO SEDI Oggetto: Richiesta di rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari del 29 marzo 2020 da parte del Comitato per il NO del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale L’emergenza determinatasi per
Rinviare la data del Referendum sul taglio dei parlamentari Il Comitato per il No scrive a Mattarella, Conte, Fico e Casellati
Rinviare la data del Referendum sul taglio dei parlamentari Il Comitato per il No scrive a Mattarella, Conte, Fico e Casellati In una lettera inviata al Presidente della Repubblica, ai Presidenti del Consiglio dei ministri, della Camera e del Senato, firmata dal suo presidente Massimo Villone (che si allega), il Comitato per il NO al
La Rete delle Città in Comune per il No al taglio dei Parlamentari
La Rete delle Città in Comune per il No al taglio dei Parlamentari. Perché non abolire direttamente il Parlamento? Se ne gioverebbe la velocità nelle decisioni e si risparmierebbero un po’ di soldi pubblici. La nostra vuole essere certo una provocazione, ma se le motivazioni di coloro che hanno promosso e – per ora –
NEL REFERENDUM IL 29 MARZO VOTIAMO NO
NEL REFERENDUM IL 29 MARZO VOTIAMO NO Perché la democrazia è un bene supremo: risparmiare su questa non è solo sbagliato, ma ridicolo, visto che il risparmio sarebbe dello 0,007 del bilancio statale ovvero 1,35 euro per cittadino: un caffè all’anno Perché la cattiva politica ha altre cause: non nel numero dei parlamentari, ma perché
NEL REFERENDUM IL 29 MARZO VOTIAMO NO
NEL REFERENDUM IL 29 MARZO VOTIAMO NO Perché il nostro voto conta: essendo un referendum costituzionale non c’è il quorum (l’obbligo della maggioranza più uno degli aventi diritto al voto), quindi nessun voto andrà disperso e potrà determinare la vittoria del NO Perché è una partita aperta: già nei referendum del 2006 e del 2016
Il No al taglio dei parlamentari apre crepe nell’area governativa
Alfonso Gianni (in “Eccoci” settimanale di Jobsnews online) Quando il governo ha fissato la data del Referendum sul taglio dei parlamentari ha scelto tra le varie possibili la più prossima, il 29 marzo. Era evidente la sua intenzione di dare poco spazio all’informazione e al dibattito e di intascare facilmente un consenso, visto l’ampiezza dello
IL NO SFONDA ANCHE NELL’AREA DELLE FORZE DI GOVERNO, COME IL PD
"In vista del referendum costituzionale del 29 marzo sulla riduzione dei parlamentari, il fronte del No si arricchisce di un comitato nazionale che si colloca esplicitamente nel campo del centrosinistra e annovera anche dirigenti e militanti del Pd tra i suoi promotori: "Democratici per il No" (www.democraticiperilno.it)". lo annuncia un comunicato. "Questo taglio
DICIAMO NO AL TAGLIO DEI PARLAMENTARI – Gianfranco Pasquino
Da Bologna un appello civico per il NO a prima firma del Prof. Gianfranco Pasquino DICIAMO NO AL TAGLIO DEI PARLAMENTARI. Il mantenimento del Parlamento, nel suo pieno assetto, è una questione democratica che nulla ha a che vedere con l’esercizio dei suoi poteri, necessariamente improntati alla sobrietà della spesa pubblica. I risparmi sulla spesa
ITALIANI DI SERIE A, B e C
una riflessione di Felice C. Besostri (la tabella è stata elaborata da Vincenzo De Robertis) Il drastico taglio dei parlamentari, secondo la prof. Alessandra ALGOSTINO dell’università di Torino, “incide sulla rappresentanza, sulla sovranità popolare e sulla democrazia sotto diversi aspetti.” e ha ragione perché è pacifico che per la nostra Costituzione “L’Italia è una Repubblica democratica”(art.1.1),