CDC: opposizioni sociali e politiche in piazza, unite contro l’autonomia differenziata
Insieme alle opposizioni unite, domani in piazza Santi Apostoli a Roma, per manifestare contro il Ddl sull’autonomia differenziata firmato da Calderoli, ci sarà anche il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (CDC).
In una nota diramata ieri dalla sua Presidenza, il CDC ribadisce che il governo Meloni e la maggioranza al potere «hanno gestito l’iter parlamentare del provvedimento in modo del tutto inaccettabile, usando il premio di maggioranza ottenuto con una legge elettorale incostituzionale per imporre le scelte». Il governo tira dritto, ignorando l’allarme lanciato nei tempo da studiosi, costituzionalisti, enti locali, istituzioni e opposizioni in Parlamento. «Per di più – denuncia ancora il CDC – la Camera non ha potuto modificare il provvedimento, per l’accelerazione imposta dalla volontà di tentare di arrivare al voto finale prima del voto europeo. Questo ha accentuato ulteriormente il clima di imposizione, fino ad arrivare ad episodi di vero e proprio squadrismo in Aula».
Il CDC chiama tutte le opposizioni, politiche e sociali, alla mobilitazione, per tentare di fermare il provvedimento in extremis e, qualora ogni tentativo si rivelasse vano, avviare un percorso di contestazione formale appena la legge sarà varata, ricorrendo prima di tutto alla Corte Costituzionale e poi al referendum abrogativo, come previsto dalla nostra Carta, per iniziativa delle Regioni o con la raccolta firme popolare.
«Con questa legge l’Italia rischia una rottura dell’unità nazionale, un aumento delle divaricazioni tra regioni e cittadini, la negazione ai cittadini di godere degli stessi diritti sociali (salute, istruzione, lavoro, ambiente, ecc.) in qualunque parte dell’Italia vivano», affonda il CDC. «Si prospetta altresì un grave indebolimento del Paese in un contesto geopolitico denso di pericoli e di incognite, nel quale un’Italia assemblaggio di staterelli sarebbe con ogni evidenza la peggiore risposta».
Il Ddl Calderoli promuove una «visione sbagliata» e «inaccettabile» dell’autonomia locale, e per questa battaglia occorre unire le forze, con un «percorso anche utile a contribuire alle condizioni per battersi efficacemente contro i tentativi di stravolgere la Costituzione con il cd premierato e la riforma della giustizia».