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AUTONOMIA. EMILIA-R., FRONTE DEL NO INSISTE: REGIONE RITIRI PROGETTO.
COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE: CHIESTO INCONTRO DA MESI, SNOBBATI (DIRE) Bologna, 11 lug. – Ritirarsi dalla pre-intesa col Governo sull’autonomia differenziata in Emilia-Romagna sarebbe “l’unica cosa coerente da fare” di fronte alla contrarietà al Ddl Calderoli. Ne sono convinti gli attivisti del Coordinamento democrazia costituzionale (Cdc), che da mesi chiedono un incontro al presidente Stefano Bonaccini. “Non abbiamo ancora avuto risposta- segnala Maria Paola Patuelli- solleciteremo di nuovo, vorremmo proprio avere questa interlocuzione”. L’idea è di attendere fino a settembre, per poi organizzare nuove iniziative. Nei mesi scorsi, il coordinamento ha promosso a livello nazionale una raccolta firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare per la revisione degli articoli 116 e 117 della Costituzione, per contrastare di fatto l’autonomia regionale. Il coordinamento ha raccolto circa 105.000 firme e ora la proposta di legge è in discussione al Senato insieme a quella del ministro Roberto Calderoli. Nel frattempo, i rappresentanti del Cdc insistono nel chiedere alla Regione di ritirare il suo progetto. “C’è un equivoco di fondo- afferma Mauro Sentimenti- non stanno insieme la pre-intesa firmata col Governo Gentiloni e la contrarietà al Ddl Calderoli. L’unica risposta coerente da parte della Regione sarebbe il ritiro della sua richiesta di autonomia, perchè tra la pre-intesa e il Ddl c’è una filiazione diretta”. Secondo Patuelli, tra l’altro, “l’alluvione in Romagna ha dimostrato quanto c’è bisogno di unità e solidarietà nazionale”. Negli ultimi mesi, chiosa Sergio Caserta, “per fortuna c’è stato un ripensamento dell’Emilia-Romagna sull’autonomia. Ma siamo di fronte a un paradosso pericoloso: da un lato il Ddl Calderoli, dall’altro la riforma presidenzialista. Sono due progetti antitetici, siamo tra Scilla e Cariddi”. (San/ Dire) 13:02 11-07-23 NNNN