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Attivisti, giuristi, intellettuali e Anpi contro l’autonomia di Calderoli: raccolte 20mila firme per dire no
di Matteo Pucciarelli
“La crisi sanitaria, economica e sociale derivante dalla pandemia e dalle conseguenze della guerra in Europa, ha evidenziato le intollerabili diseguaglianze fra le varie parti del Paese nel godimento di diritti fondamentali come la salute, l’istruzione, la mobilità, il lavoro. Quello che è necessario è quindi l’esatto contrario, cioè rafforzare il ruolo dello Stato per attuare in tutto il territorio politiche pubbliche efficaci per superare la crisi e a consolidare l’unità del paese”, è scritto nell’appello dei promotori.
La proposta di legge si articola attorno a cinque punti. Primo: “Le eventuali modificazioni del rapporto fra Stato e Regioni possano essere previste solo se giustificate dalla specificità del territorio”. Secondo, “il Parlamento non venga escluso dal legiferare in materia, come invece prevede la proposta governativa che gli affida solo la ratifica dell’intesa fra Stato e Regione”. Terzo, “le eventuali decisioni sul ruolo delle Regioni debbono essere approvate dal Parlamento tramite una legge che può essere sottoposta a Referendum popolare”. Punto quattro, “sia stabilito che sanità, istruzione, infrastrutture e tutela dell’ambiente devono restare di competenza esclusiva dello Stato”. Ultimo: “Sia introdotta una clausola di supremazia dello Stato per tutelare l’unità giuridica ed economica della Repubblica”.