Appello. Per l’aggressione alla sede nazionale della Cgil occorre un segnale forte, concreto, immediato. Siamo preoccupati per i pericoli che corrono la convivenza civile e per il futuro della democrazia
Egregio Presidente Draghi,
abbiamo conosciuto il fascismo, la soppressione delle libertà e dei diritti, le sue violenze, le sue persecuzioni, le sue guerre. Lo abbiamo combattuto, e tante e tanti di noi hanno sacrificato la vita. Eppure lo abbiamo vinto. Siamo indignati per l’aggressione alla sede nazionale della Cgil perché ci ha ricordato quel tempo, ma indignarsi non basta. Occorre un segnale forte, concreto, immediato. Per questo ci rivolgiamo direttamente a Lei in quanto alto rappresentante delle Istituzioni nate dalla Resistenza. Rompa ogni indugio e ascolti l’appello che continua a venire da migliaia e migliaia di cittadine e cittadini, dalle associazioni combattentistiche, dagli ex deportati, da noi partigiani, tutti preoccupati per i pericoli che corrono la convivenza civile e per il futuro della democrazia. Dia corso al dettato costituzionale e alle leggi vigenti.
Sciolga le organizzazioni fasciste.
La salutiamo cordialmente
Mirella Alloisio – partigiana, componente della segreteria operativa del Cln Liguria
Antonio Amoretti – partigiano delle Quattro Giornate di Napoli
Ermenegildo Bugni – partigiano, vicecomandante della divisione Modena e responsabile di zona Porta Santo Stefano nella Brigata “Irma Bandiera” di Bologna
Giacomina Castagnetti – partigiana, dei Gruppi di difesa della Donna di Reggio Emilia
Gastone Cottino – partigiano della Brigata Sap “Mingione” e componente del Cln Piemonte
Iole Mancini – partigiana dei Gap di Roma
(Ufficio stampa dell’Anpi)