Riforma elettorale: tornare alla Costituzione
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha inviato a tutti i parlamentari italiani una lettera per sostenere una riforma elettorale ispirata ai principi costituzionali. La caduta del Conte 2 e la nascita del governo Draghi sostenuto da forze politiche contrapposte, ha accelerato il processo di scomposizione dei partiti, ma “sono anni che registriamo – si legge nel testo firmato per il Coordinamento dal suo presidente, il prof. Massimo Villone – una crescente sfiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni politiche rappresentative, un male oscuro che corrode la democrazia italiana ed incoraggia la crescita delle più disparate forme di populismo e di antipolitica.” A causa di leggi elettorali incostituzionali, quale quella attuale, “la composizione delle assemblee parlamentari purtroppo è diventata dominio esclusivo di ristrettissime oligarchie”.
Di conseguenza, continua la lettera “è necessario agire su due fronti, quello dei partiti e quello dei sistemi elettorali”. Per quanto riguarda i partiti “ci vogliono regole per disciplinare la partecipazione degli iscritti e i loro diritti esigibili, i congressi, il finanziamento, la formazione delle liste. Per questo è necessaria una legge sui partiti, sul loro funzionamento.” I sistemi elettorali “devono garantire il pluralismo, senza soglie di accesso se non quelle implicite date dal numero degli eletti, e l’eguaglianza dei cittadini nel voto, sia in entrata che in uscita, consentendo agli elettori, attraverso la loro scelta diretta, di concorrere con i partiti nella selezione del singolo deputato o senatore. Per questo non è più tollerabile il sistema delle liste bloccate che assicura un privilegio nella scelta dei parlamentari non più al partito-organizzazione di cittadini, ma a ristrette oligarchie, se non ad una singola persona. Il sistema delle preferenze, nel rispetto della differenza di genere e malgrado inconvenienti, che peraltro si possono prevenire con regole adeguate, può ridare dignità e ruolo adeguato all’associazionismo e alle forze vive della società civile, contribuendo in tal modo anche al rinnovamento dei partiti.” E’quindi “necessario mettere in discussione gli aspetti di incostituzionalità dell’attuale legge elettorale, a partire dal voto unico obbligatorio per il collegio uninominale e la circoscrizione, per dar vita a una riforma elettorale autenticamente proporzionale, che restituisca agli elettori la facoltà di scegliere i propri rappresentanti in piena libertà, e per questa via porre le basi per ricostruire un rapporto di fiducia fra i cittadini e le istituzioni democratiche “
Per queste ragioni – conclude la lettera – “chiediamo che il Parlamento si assuma la responsabilità di intervenire con urgenza per evitare l’onta che si vada di nuovo a votare con una legge elettorale che la Consulta potrebbe dichiarare incostituzionale, in quanto contraria ai diritti di partecipazione politica dei cittadini. Per quanto ci riguarda prenderemo tempestivamente tutte le iniziative necessarie per evitare che le prossime elezioni politiche si svolgano con una legge elettorale incostituzionale.”
Roma, 13 marzo 2021