LA “RIFORMA” NORDIO E’ CONTRO LA COSTITUZIONE
Dichiarazione della Presidenza del Coordinamento per la democrazia costituzionale
Con l’autonomia differenziata, con l’elezione diretta del Presidente del Consiglio e adesso con la proposta Nordio di cambiare l’ordinamento costituzionale della magistratura, si completa il disegno della destra di demolizione dei caratteri identificativi della Repubblica, delineati dalla Costituzione all’esito di un processo storico che ha visto il nostro Paese combattere il nazifascismo e sconfiggerlo grazie anzitutto alla Resistenza.
Siamo in presenza di un attacco a tutto campo all’esito del quale – se non arrestato in tempo – coloro che hanno vissuto l’avvento della Costituzione come frutto di una loro sconfitta storica possono rivalersi cancellando istituti democratici che connotano il carattere antifascista dell’ordinamento.
Abbiamo già denunciato il carattere eversivo che assumerebbe l’autonomia differenziata secondo il disegno Calderoli, abbiamo già evidenziato i pericoli di accentramento autoritario insiti nel Premierato, adesso il governo Meloni si appresta a completare il quadro manomettendo la disciplina della magistratura regolata dal titolo IV della Costituzione.
La Costituzione garantisce l’indipendenza della magistratura a tutela dei diritti inviolabili dell’uomo. Manomettere il sistema che la Costituzione ha delineato non riguarda interessi corporativi dei magistrati, ma si riflette direttamente sulle caratteristiche della risposta alle domande di giustizia. In particolare con questa manomissione costituzionale la giustizia non diventerà più rapida, né migliore. L’unico intento di questa riforma è di “addomesticare” la giurisdizione, incidendo sulla cultura, la formazione e l’indipendenza dei magistrati.
Anche questo progetto di riforma costituzionale deve essere respinto in blocco, senza cedimenti o compromessi. E’ necessaria una mobilitazione che vada oltre le categorie professionali direttamente colpite e coinvolga tutti i settori della politica e della società civile attivi nella difesa della democrazia.
Nei prossimi giorni il Coordinamento per la democrazia costituzionale incontrerà in particolare esponenti della magistratura, degli avvocati, di esperti della giustizia per definire un piano di informazione e di mobilitazione comune.