In prossimità dell’avvento del Natale diventa ancora più scandaloso questo massacro organizzato fra due popoli fratelli che condividono la medesima fede in Cristo.
Se una tregua spontanea fu possibile nel 1914, oggi le autorità politiche ed i Governi dei paesi europei potrebbero imporre una tregua di Natale ai due contendenti, come viatico per un cessate il fuoco permanente che apra la strada alla ricerca di una pace giusta ed onorevole per tutte le parti in causa.
E’ questo il senso di un appello promosso da un gruppo di ambasciatori italiani non più in servizio, cui hanno aderito personalità varie. Osserva l’appello:
“Tutti gli europei che si riconoscono operatori di pace vedono con angoscia aggravarsi in Ucraina la catastrofe umanitaria e l’estendersi del conflitto verso scenari devastanti, come dimostra il recente incidente in territorio polacco che ha sfiorato un confronto diretto fra nato e Russia.
Ribadiscono quindi che la via diplomatica va perseguita con ogni mezzo e si appellano alla saggezza di chi -Governi e personalità influenti – sia in grado di mediare fra le parti in conflitto.
La strada verso la pace richiede anzitutto un cessate il fuoco. Perciò, le organizzazioni e i cittadini che aderiscono all’appello, auspicano che i contendenti sospendano le ostilità nel periodo fra il Natale cattolico (25 dicembre) e il Natale ortodosso (7 gennaio).
Se una tregua simile fu possibile durante la Prima guerra mondiale fra nemici storici, non si vede perché sia irrealizzabile oggi tra popoli slavi Uniti dalla storia, dalla cultura e dal credo religioso.
Anche se gli armati di entrambe le parti potrebbero sfruttare quelle due settimane per rafforzarsi sui vari fronti di guerra, la tregua consentirà almeno ai civili inermi di vivere questo periodo – sacro a entrambi i contendenti – nel segno della pace natalizia.
Nulla impedisce, infine, di immaginare che un cessate il fuoco temporaneo persuada i contendenti a esperire ulteriori riduzioni delle ostilità, in modo da alleviare le inaudite sofferenze dei civili vittime incolpevoli di un conflitto fratricida.”
Quest’anno i riti di Natale non hanno senso, checchè ne pensi il Congresso americano, se non si leva alta l’invocazione per la pace. Chiediamo ai governi della UE e a tutte le autorità politiche di attivarsi per richiedere una tregua, almeno nel periodo natalizio, con l’auspicio di consolidare il cessate il fuoco oltre questo periodo.