Anzitutto occorre evitare che le fondate critiche di merito alle proposte di Sogin sul Deposito nazionale delle scorie nucleari diventino l’occasione per cancellare anche il valore della prima importante iniziativa di consultazione pubblica dei soggetti interessati: territori, istituzioni, associazioni, imprese, sindacati, organizzazioni ambientaliste, ecc. In Italia non ci sono esperienze precedenti e quindi va confermata l’utilità di questo metodo di consultazione anche in presenza di errori e difetti.
La proposta CNAPI di Sogin non è convincente. Nel dibattito durante il seminario nazionale sono stati contestati i criteri di localizzazione che in molti casi non erano fondati, ad esempio non si è tenuto conto del rischio terremoti e della prossimità di acque, che pure erano considerate criteri di esclusione. Così Sogin sembra avere saputo dagli interventi che nel caso di Montalto (5 aree individuate nell’ambito comunale) Enel ha avuto l’autorizzazione dal Comune e dal Governo a riaprire la centrale a gas che dista 4/5 km in linea d’aria.
Il dibattito nel seminario ha reso evidente che presentare 67 proposte senza avere superato Vas e Via è stato un errore e ora Sogin è di fronte al nodo che ha cercato di rinviare: quale localizzazione scegliere, per quali ragioni e dopo quali verifiche che confermino la scelta fatta.
Il lavoro di Sogin è stato fortemente condizionato dalla pressione per il rilancio del nucleare da fissione che invece dovrebbe essere un capitolo chiuso per sempre, respingendo i rigurgiti nuclearisti a cui hanno partecipato anche gli esponenti del governo intervenuti nel seminario nazionale. Infatti, purtroppo anche i rappresentanti del Governo che sono intervenuti nel seminario di Sogin hanno descritto il Deposito delle scorie radioattive come una fonte di ricchezza e senza pericoli per la salute. Balle colossali. Questo fa parte del disegno consapevole di tentare un rilancio del nucleare da fissione, che nella sostanza è sempre uguale a se stesso e pericoloso, che vede nella soluzione del deposito nazionale delle scorie un’occasione per questo rilancio. Le scorie nucleari sono una criticità fondamentale del nucleare da fissione. Un conto è dire che i depositi sono un male che è necessario risolvere per collocare in sicurezza le scorie delle vecchie centrali nucleari, chiuse dopo i referendum, altro è esaltare il deposito come occasione positiva per il future delle persone e dell’ambiente, questo è semplicemente falso, né aiuta l’esaltazione del ruolo del parco tecnologico che andrebbe semplicemente tolto dal progetto.
Il progetto del deposito ha avuto critiche pesanti alla sicurezza che è realmente in grado di garantire. Non ci sono state risposte adeguate alle critiche avanzate sulla sicurezza.
Inoltre le scorie radioattive sono diverse tra loro e quelle a più lunga decadenza (migliaia di anni) e più pericolose non possono essere parcheggiate insieme a quelle a breve/media vita radioattiva. Chiamare deposito provvisorio (per 50/100 anni) quello delle scorie più pericolose è una finzione per non rinviare il problema come prevedono le norme internazionali in materia. Vanno previsti due depositi ben distinti per localizzazione e caratteristiche e questa è una condizione non negoziabile. Sogin ha giustificato la scelta di un unico deposito in quanto la legge non sarebbe chiara. E’ discutibile ma se fosse così è obbligo del Governo e del parlamento approvare modifiche che prevedano con chiarezza che le scorie molto pericolose non possono stare nella stessa localizzazione di quelle che lo sono meno. Il Deposito delle scorie radioattive meno pericolose durerebbe ben più di quanto viene affermato, sarebbe in funzione per almeno 400 anni, se ci fossero anche le scorie più pericolose per migliaia di anni. Va sempre garantito il diritto al recesso per le comunità locali dall’accettazione del Deposito nazionale per le scorie nucleari, come del resto ha garantito la Francia nuclearista.
Quindi sono necessarie modifiche legislative, come ha proposto il prof Scalia, per dare garanzie indispensabili alle popolazioni e ambiente.