Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale esprime solidarietà e appoggio all’avvocato Gianluca Dicandia, oggetto di una inaccettabile intimidazione a causa delle opinioni espresse sui cd. ‘decreti Minniti-Orlando’, in occasione di un incontro pubblico organizzato da Amnesty International.
L’identificazione da parte delle forze dell’ordine e la contestazione dei reati di cui agli articoli 290 c.p. (vilipendio delle istituzioni della Repubblica) e 336 c.p. (violenza a pubblico ufficiale) appaiono assolutamente ingiustificate nei confronti di chi esprimeva le proprie critiche, anche come tecnico, su norme ampiamente messe in discussione dalla opinione pubblica.
Il ricorso a norme desuete come il vilipendio e l’intero svolgimento della vicenda appaiono sintomi di tentazioni autoritarie tendenti a soffocare il dissenso in una fase delicata dei nostri equilibri politici. Ancora una volta si affaccia il tentativo di cancellare il significato profondo del voto referendario del 4 dicembre, che ha confermato l’ampia adesione degli Italiani ai principi democratici su cui si fonda la nostra Costituzione, che all’art. 21 garantisce a tutti la libera espressione del proprio pensiero.