di Alfonso Gianni
Intendiamoci non è che il testo in discussione al Senato fosse una meraviglia assoluta, Ma almeno stabiliva un principio basilare: che i bambini nati nel nostro paese da genitori stranieri (ma con la limitazione del permesso di soggiorno di almeno 5 anni ed altri vincoli ancora) e quelli arrivati prima dei 12 anni (con l’obbligo del superamento di un ciclo scolastico) avrebbero potuto ottenere la cittadinanza italiana. Una norma di elementare civiltà, attesa da anni, con alle spalle un testo già approvato alla Camera. Ma la maggioranza e questo governo non hanno saputo garantire neppure questo. Hanno messo la fiducia su ogni cosa, anche la più stupida, hanno fatto strame dei regolamenti parlamentari per fare passare ciò che interessava loro. Mas lo ius soli no. Non hanno avuto il coraggio di affrontare a viso aperto le destre e i congiurati domestici. Il ministro degli Esteri Alfano ha detto che si tratta di una questione di opportunità, non di merito, dovuta alla emergenza degli sbarchi. Come se questi c’entrassero qualche cosa con il diritto di un bimbo che è nato e vissuto nel nostro paese e parla la nostra lingua di essere considerato per quello che è: italiano a tutti gli effetti. Dal governo e dal Pd pura menzogna e viltà. Le destre ringraziano, gongolano e si preparano a una campagna elettorale nel nome del razzismo.