Articolo Antonio Pileggi
Tutti noi ricordiamo qualcosa delle persone delle quali abbiamo sentito parlare molto nella nostra personale esperienza di vita.
Quando muore un Papa o un Presidente della Repubblica viene spontanea la ricerca di mettere a fuoco il ricordo o i ricordi più significativi che siano rimasti indelebili nella memoria.
Tantissimi hanno scritto su Ciampi, il decimo Presidente della giovane Repubblica italiana, in questi giorni di lutto per la sua morte.
Nella mia mente scorrono ricordi su certe sue esperienze e su certe sue dichiarazioni aventi valore pedagogico e caratterizzanti il suo settennato.
Ciampi dichiarava spesso che la Costituzione era la sua Bibbia laica. Inoltre sosteneva, con molta determinazione, l’idea della concertazione rivolta ad unire, non a dividere il popolo italiano.
È inevitabile comparare quelle dichiarazioni sulla Costituzione e quelle intenzioni sulla concordia nazionale con l’attuale situazione che stiamo vivendo proprio mentre sono in corso i funerali del decimo Presidente.
Sta di fatto che, dopo il decimo, l’undicesimo Presidente, che ha anche accettato di svolgere dei “tempi supplementari” dopo il suo settennato, ci ha lasciato in eredità un Governo singolare rispetto alla breve storia della Repubblica italiana.
La singolarità di questo Governo discende da molti fatti. Il più importante riguarda il fatto di aver voluto mettere in campo una sua proposta di riforma di oltre 40 articoli dei 139 che compongono la Costituzione.
In questa vicenda sono in molti gli italiani a dire NO alla proposta governativa non solo per questioni di merito sui contenuti della riforma, ma anche perché sono seguaci degli insegnamenti di Calamandrei, che raccomandava al Governo di tenersi fuori dalla legislazione di natura costituzionale. Sono gli insegnamenti che non escludono le modifiche alla Costituzione purché non siano di stampo governativo. Guarda caso, ora l’Italia è divisa in due fazioni, una a favore del “si” e l’altra del “no” alla riforma denominata Renzi-Boschi.
Riposi in pace Ciampi.
Non siamo in pace noi italiani, divisi sulla eventualità della riforma radicale della Costituzione, la stessa giovane Costituzione che era la Bibbia laica per il decimo Presidente della Repubblica italiana.