Comunicato del Comitato Romano per il NO al Referendum Costituzionale
Il Comitato romano referendum NO all’Italicum e alla ‘deforma’ costituzionale ha tenuto una lunga, appassionata, quanto proficua riunione il 4 luglio, dopo la decisione di non presentare le firme raccolte.
Innanzitutto vogliamo ringraziare coloro che hanno apposto la loro firma sui quesiti referendari, e i/ le volontari/e che hanno dato vita a centinaia di banchetti. Un ringraziamento va all’ANPI, a Rifondazione comunista, al Movimento 5Stelle per il contributo dato nel nostro territorio. A Roma abbiamo raggiunto un buon risultato – 15 mila firme.
Dalla discussione è emersa la critica per le modalità con cui è stata comunicata le decisione di non presentare le firme sull’Italicum, senza coinvolgimento dei Comitati e senza una consultazione ampia degli stessi organismi nazionali del Comitato per il NO.
Pur con valutazioni differenti rispetto alla mancata presentazione delle firme, unanime è stata la valutazione sulla necessità di organizzare un’iniziativa pubblica per presentare gli ‘scatoloni’ a segno che il lavoro svolto e le firme di centinaia di migliaia di cittadine/i non sono state un puro esercizio propagandistico ma un importante risultato, base per la campagna di autunno per il NO.
Occorre continuare nella raccolta delle firme relative alla legge di revisione costituzionale da depositare il 14 luglio, diffondendo il dato delle firme raccolte, vivendola come iniziativa della campagna per il NO.
A Roma, forte è stata la collaborazione con chi ha raccolto le firme contro la ‘scuola di Renzi’, la legge 107/2015, mentre è mancato un rapporto con quanti hanno organizzato i banchetti per le firme sul Jobs Act.
Unanimemente è stato preso l’impegno a mantenere in funzione la ‘macchina organizzativa’, a costruire comitati territoriali, e a mantenere e ad ampliare i contatti con i Municipi e i quartieri romani, a stabilire relazioni con le città e i paesi del Lazio per arrivare a fine agosto a costituire un Coordinamento regionale, in modo da condurre una campagna referendaria su tutto il territorio laziale.
Nelle prossime settimane sarà necessario attivare incontri di informazione-formazione sulla legge di revisione, in modo che tutti siano messi in condizione di conoscere a fondo le questioni oggetto del voto referendario.
Occorre superare i limiti organizzativi e di gestione di questa fase della campagna referendaria dando il dovuto rilievo ai Comitati locali, protagonisti della raccolta delle firme. Essi devono divenire i soggetti portanti della campagna per il No, a livello territoriale e a livello nazionale.