di Domenico Gallo
pubblicato sul Corriere dell’Irpinia
Nel Vangelo di Matteo è scritto: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Ero Straniero – L’umanità che fa bene” è il titolo della campagna promossa da Radicali Italiani. Insieme a Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Comunità di Sant’Egidio e tante associazioni locali. Andando contro corrente rispetto ai messaggi di esclusione largamente prevalenti nel mondo politico, queste organizzazioni sono promotrici di una legge di iniziativa popolare volta a superare la legge Bossi – Fini e cambiare le politiche sull’immigrazione puntando su inclusione e lavoro. La proposta di legge punta ad un governo sostenibile del fenomeno migratorio, introducendo innovazioni di mero buonsenso, in particolare prevedendo: -meccanismi diversificati di ingresso per lavoro, a partire dall’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione attraverso attività d’intermediazione pubbliche e private tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri e dalla reintroduzione del sistema dello sponsor; -forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri irregolari – anche nel caso di richiedenti asilo diniegati – qualora sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa o di formazione, di legami familiari, sul modello spagnolo del “radicamento”; -l’introduzione di canali legali e sicuri d’arrivo in Europa, implementando i programmi di reinsediamento e favorendo la creazione di corridoi umanitari; – che sia garantita la mobilità interna a quanti giungono nel territorio europeo e chiedono protezione, assicurando il rispetto del principio dell’unità familiare e delle clausole umanitarie del regolamento di Dublino. Si tratta di proposte che puntano a superare quelle rigidità della legislazione attuale che determinano la crescita incontrollata di una popolazione di senza diritti, di immigrati condannati ad una condizione di perenne clandestinità dalla quale non possono uscire e che non possono neppure essere rimpatriati. E non si tratta di anteporre i diritti dei migranti a quelli degli italiani. La verità delle statistiche non può essere cambiata: per mantenere sostanzialmente inalterata la popolazione italiana dei 15-64enni nel prossimo decennio, dal momento che gli italiani diminuiranno dal 2015 al 2025 di 1,8 milioni di unità, è necessario un aumento degli immigrati di circa 1,6 milioni di persone, con un flusso d’ingressi di 157 mila in media ogni anno. È questo il fabbisogno indispensabile per garantire l’attuale capacità produttiva del Paese e per rendere sostenibile il sistema previdenziale, come ha avuto modo di spiegare il presidente dell’INPS.La campagna “Ero straniero” è anche una straordinaria occasione pedagogica di massa perché consente di correggere il racconto pubblico sull’immigrazione, ostaggio di pregiudizi e luoghi comuni che, invece di contrastare, la politica spesso sceglie di cavalcare per guadagnare consenso.