In questo modo è stata interrotta l’operazione di salvataggio che deve necessariamente concludersi con la sbarco delle persone recuperate in mare e nello stesso tempo una nave militare è stata impropriamente trasformata in un luogo di detenzione di persone ristrette senza alcun provvedimento o controllo dell’autorità giudiziaria, soggette ad una forma plateale di arresto illegale da parte di una autorità politica, il Ministro dell’Interno, che non dispone di alcun potere coercitivo.
In una situazione analoga, verificatasi nell’estate scorsa, quando furono illegalmente trattenuti per cinque giorni a bordo della nave Diciotti della Capitaneria di porto 177 migranti recuperati in mare, il Tribunale dei Ministri di Catania ha ritenuto fondata la notizia di reato ed ha chiesto l’autorizzazione a procedere a carico del Ministro Salvini per il delitto di sequestro di persona.
Il fatto che il Senato non abbia concesso, alla luce di una valutazione discrezionale di carattere politico, l’autorizzazione a procedere, costituisce una causa speciale di non punibilità dell’autore del reato, ma non rende lecito il comportamento incriminato, tanto meno sarebbe lecita la ripetizione di tale condotta in circostanze analoghe.
Di fronte a condotte di abuso di potere integranti la violazione di diritti fondamentali delle persone, degli obblighi derivanti dal diritto internazionale e della stessa disciplina dell’immigrazione, che prevede l’identificazione ed il soccorso delle persone giunte irregolarmente in Italia, non c’è spazio per distinguo o considerazioni, devono intervenire gli organi a cui nello Stato di diritto è demandato il controllo di legalità.
Roma, 31luglio 2019