Il premier Giuseppe Conte sta tentando di ricucire la maggioranza giallo verde, se ci riesce il conto lo pagherà comunque il M5Stelle.
L’analisi del voto non e’ andata abbastanza a fondo. Ad esempio: il M5Stelle ha perso meta’ dei voti in 12 mesi, ma quali sono le ragioni di fondo della sua crisi ? Le ragioni non stanno in singoli aspetti, tanto che il M5s ha capito che perdeva consensi e ha tentato di recuperare, ma al fondo non ha convinto gli elettori.
La crisi ha origine nella scelta di allearsi con la Lega. E’ vero che il M5s doveva cercare di non vanificare il risultato elettorale, ma l’alleanza con la Lega ha contraddetto il mantra del Movimento di non essere ne’di destra ne’ di sinistra. Per allearsi con altri occorre definire un progetto e chiarire bene la scelta politica. L’autodefinizione del M5S di essere né di destra né di sinistra del M5s non ha un reale fondamento, ma lo ha portato a consegnarsi alla Lega, cioe’ alla destra estrema.
Da questo ha origine la subalternita’ del M5S alla Lega, fin troppo frequente su scelte di fondo. Fino al salvataggio di Salvini dal processo sulla nave Di Ciotti, che e’ entrato in contrasto con le posizioni del M5S che ci si difende nei processi, non dai processi.
Il prezzo politico e di immagine per il M5S e’ stato pesante, aggravato dal dietro front di Salvini, che prima era favorevole a farsi processare, poi ha capovolto la posizione – istruito dal Ministro Bongiorno – per evitare ad ogni costo il processo e Di Maio e il M5s hanno subito. Ilva di Taranto e la Tap sono altri espisodi.
Per giustificare l’alleanza con la Lega il M5S ha inventato il “contratto” per evitare di parlare di alleanza. In caso di alleanza il M5 Stelle avrebbe dovuto motivare le ragioni per farla con un partito di estrema destra, collegato con la parte piu’ conservatrice dei cattolici, fino a contribuire all’attacco contro papa Francesco.
C’era un’altra possibilita’ ? Si poteva e doveva parlare apertamente del programma e dell’alleanza necessaria per attuarlo. E’ vero che la strategia dei popcorn imposta da Renzi al Pd ha reso difficili altre strade, ma il M5Stelle e’ rimasto prigioniero della sua ideologia e in particolare del falso che non esisterebbero scelte di destra o di sinistra. Da quando e’ iniziata l’esperienza di questo governo e’ stato evidente che la Lega è dominante, quindi il M5S è stato invischiato in scelte ispirate dalla destra.
Eppure il contratto aveva molte controindicazioni: dai 49 milioni pubblici della Lega spariti, a Rixi in attesa di sentenza, ai condoni, alla flat tax, al contrasto alle norme anticorruzione, la cui entrata in vigore è appesa alla riforma del codice. Dopo un anno di governo appare chiaro che non si governa cercando di sommare decisioni politiche diverse, se non opposte, come conferma l’incidente sulla risposta italiana alla Commissione UE. Non è casuale che nel testo iniziale i risparmi sul reddito di cittadinanza venivano incamerati dalla Lega per finanziare la flat tax, voluta da Salvini, confermando un tentativo di furto con destrezza delle risorse, trasferite dalla colonna del M5s a quella della Lega.
Dire ne’ di destra ne’ di sinistra non cancella le differenze e la qualita’ delle scelte da compiere e la Lega preme con forza a destra.
Il futuro politico dovra’ tenere conto di questa esperienza/verita’, tornando a discutere di alleanze sulla base di un programma. Anche M5S e sinistra non sono alleati naturali ma possono tentare di raggiungere un programma per fare uscire il paese dallo stallo attuale, trovando le risorse necessarie senza smantellare ulteriormente lo stato sociale, prendendo le risorse dai patrimoni, dai redditi alti e dall’evasione. Altrimenti saremo alla mercè dei mercati finanziari. Meglio una soluzione autonoma dell’Italia ma per adottarla occorrono idee chiare e coraggio nelle scelte.
Non e’ indispensabile passare per nuove elezioni, tanto piu’ che dopo nuove elezioni sia il M5s che la sinistra potrebbero essere entrambi all’opposizione. Le coraggiose misure necessarie hanno bisogno di un progetto politico ed economico, orientato socialmente. Al centro l’interesse del paese e della grande maggioranza dei cittadini.
Il M5S e’ a un bivio, se resterà paralizzato dalla paura rischia di autoaffondarsi.
Anche le sinistre debbono cambiare. Il risultato delle europee dice che con nuove elezioni non e’ detto ci sara’ un vantaggio elettorale. Per recuperare i voti perduti occorre dimostrare che la lezione e’ stata capita. Le correzioni politiche indispensabili e una nuova maggioranza M5S/sinistre aiuterebbero a far capire che la novita’ è possibile.
Il continuismo e’ dannoso, l’innovazione politica puo’ dare al paese un segnale forte e mobilitare le sue energie. Capisco che così destra e sinistra tornerebbero in evidenza, ma è inevitabile perchè occorre fare una scelta tra le soluzioni .
Alfiero Grandi