Una di Noi, Uno di Noi
Verso la manifestazione del 1° dicembre
Studenti e studentesse, operatori ed operatrici sociali, lavoratori e lavoratrici precari, attivisti ed attiviste dei diritti: questi e molti altri abitanti della Capitale hanno deciso di sottoscrivere l’appello Una di Noi, Uno di noi.
Una di Noi, Uno di noi, non è solo uno slogan. E’ un percorso collettivo che unisce le donne e gli uomini che non si rassegnano alle diseguaglianze, alla precarietà, allo strapotere degli interessi economici e mafiosi, al sessismo, al tentativo di resuscitare il fascismo e le forme più violente di razzismo.
Un percorso collettivo che mette al centro le difficoltà che incontriamo ogni giorno in una città diventata sempre più escludente e ricerca soluzioni e proposte creando continui momenti di confronto, riappropriandosi delle piazze, dimostrando che una nuova convivenza nei nostri quartieri è possibile e necessaria.
Per questo il 13 ottobre ci siamo ritrovati in una prima assemblea cittadina, che ha dato voce a tante e tanti, in una discussione collettiva sulle molteplici forme di diseguaglianza che attraversano la nostra città e alle molte esperienze di partecipazione, di solidarietà sociale, di mutualismo e di lotta contro il razzismo. Gli eventi delle ultime settimane ci consegnano un quadro nazionale e cittadino drammatico, che richiede una riflessione attenta ed un impellente bisogno di mobilitarsi.
L’approvazione, da parte del Governo, del nuovo decreto legge su immigrazione e sicurezza renderà più difficile garantire i diritti dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo; ostacolerà la lotta contro le mafie ma anche l’esercizio dei diritti democratici di tutti noi.
Proprio l’entrata in vigore del d.l. 113/2018 ha indotto diverse realtà sociali italiane a convocare una manifestazione nazionale a Roma il 10 novembre per chiedere di non convertire in legge una normativa così ingiusta e manifestare contro il rigurgito del fascismo e del razzismo. Obiettivi che non possiamo che condividere.
Per questo abbiamo deciso di rinviare la manifestazione del 10 novembre all’1 dicembre.
Ma in queste settimane anche Roma è stata di nuovo ferita.
E’ stata ferita dalla violenza dell’ennesimo stupro e femminicidio a danno di una ragazza di 16 anni.
E’ stata ferita dall’ennesimo sciacallaggio sul corpo di una donna, “utilizzando” questa tragedia per fomentare l’odio razziale, per invocare rastrellamenti per le strade e sgomberi di quelli spazi occupati che, in realtà, hanno sottratto interi pezzi di questa metropoli alla speculazione ed all’abbandono.
Come Una di Noi, Uno di Noi, non possiamo che attraversare la nostra città e metterci in ascolto, per costruire relazioni, conoscenza, partecipazione e ribellione.
Per questo discuteremo insieme nelle prossime settimane in quattro assemblee tematiche cittadine di diritto all’abitare, accoglienza, servizi sociali e lotta contro le mafie.
Costruiremo così, insieme, la partecipazione alla manifestazione dell’1 dicembre.
Contro le diseguaglianze economiche e sociali.
Per un lavoro, un reddito e una casa dignitosi.
Per una scuola e una sanità pubbliche, universali e efficienti.
Per la nostra sicurezza economica e sociale.
Per aree verdi e spazi sociali per i nostri bambini.
Per una città libera dalle Mafie e dai grandi poteri finanziari ed economici.
Per una società libera da ogni tipo di discriminazione, di sessismo e di razzismo.