AI COMITATI TERRITORIALI
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L’ultima assemblea nazionale dei Comitati territoriali del 24 marzo 2018 ha deciso un rilancio della nostra iniziativa che ha al centro tre leggi di iniziativa popolare. Non tutti i Comitati territoriali sono impegnati nello stesso modo. In particolare avvertiamo difficolta’ nel far comprendere esattamente le ragioni di questa importante campagna, naturalmente fermo restando il diritto di critica.
Ci riferiamo in particolare al valore politico che ha questa raccolta di firme per arrivare alla presentazione delle tre leggi di iniziativa popolare. Non possiamo non sottolineare i rischi che potrebbero derivare dal mancato raggiungimento dell’obiettivo di 50.000 firme valide per poterle presentare al Senato e di conseguenza ottenere l’incardinamento delle tre proposte di legge e il conseguente esame da parte del Senato entro 3 mesi dalla loro presentazione, con il risultato importante di portare all’attenzione del mondo politico e dell’opinione pubblica questi argomenti.
Il risultato elettorale del 4 marzo per responsabilità, ormai largamente riconosciuta, della legge elettorale concordata tra Pd, Forza Italia e Lega (rosatellum) ha creato come risultato uno stallo politico difficilmente risolvibile perchè è sbagliato in senso tecnico affermare che ci sono due vincitori. Anzitutto non possono esistere due vincitori ma anche se ci fosse un vincitore si vedrebbe dal fatto che dispone della maggioranza parlamentare, che invece oggi come sappiamo non esiste. Semmai due partiti come M5S e Lega hanno avuto buoni risultati pur senza arrivare alla maggioranza. Questo è all’origine dello stallo politico attuale che vedrà probabilmente il Presidente della Repubblica costretto a prendere una sua iniziativa per sbloccare la situazione. Il risultato elettorale ha visto un traino dei collegi uninominali attraverso il maggioritario che ha dato un premio di maggioranza implicito al Movimento 5 Stelle e al Centrodestra. In questo modo è stata indebolita la capacità di dare rappresentanza parlamentare al paese reale e nello stesso tempo dando una rappresentazione tendenzialmente forzata del paese.
La nostra proposta di legge elettorale discende direttamente dai due fondamenti su cui lavoriamo da tempo: scelta diretta degli eletti da parte degli elettori, rappresentanza parlamentare proporzionale al voto degli elettori. Questi due fondamenti sono le chiavi per comprendere la nostra proposta di legge che chiede 50.000 firme valide di sostegno per rimettere in discussione il rosatellum, prima che il precipitare della situazione politica serva a giustificare ulteriori pasticci e scelte sbagliate, come negli ultimi anni è accaduto piu’ volte.
Abbiamo scelto di ribaltare le modalità di elezione dei parlamentari senza scrivere un testo totalmente nuovo ma sufficiente a capovolgere il senso di quello con cui abbiamo votato il 4 marzo.
Si potrebbe anche ricordare che la legge elettorale dovrebbe essere approvata a una adeguata distanza temporale dal voto proprio per evitare che il nuovo testo venga condizionato da convenienze di parte.
Per questo insistiamo per sviluppare il nostro impegno qui ed ora e vi chiediamo di sviluppare il massimo impegno.
Anche le altre due proposte di legge di iniziativa popolare sono di straordinaria attualità.
La proposta di legge costituzionale per ripristinare l’articolo 81 della Costituzione modificato nel 2012 dal governo Monti e dalla maggioranza su cui si reggeva è la conferma della nostra volontà di non sottostare al fatto compiuto attraverso quella modifica della Costituzione, che addirittura va oltre quanto chiedevano le politiche di austerità europee, purtroppo approvata con una maggioranza parlamentare superiore ai due terzi che ha reso così impossibile il referendum abrogativo. La nostra proposta di legge si propone di rimettere in discussione quello che si cerca di fare passare come un fatto compiuto immodificabile e nello stesso tempo ribadisce e rilancia il valore costituzionale del diritti fondamentali delle persone che la modifica dell’art. 81, che vogliamo sopprimere, subordina all’equilibrio dei conti pubblici.
Non c’è dubbio inoltre che la nostra iniziativa è particolarmente importante oggi in vista di appuntamenti politici e istituzionali di notevole rilievo per il futuro dell’Europa ed e’ un’occasione per rimettere in discussione le politiche di austerità, anche in vista delle prossime elezioni europee del 2019.
La terza proposta di legge di iniziativa popolare riguarda la scuola, non è promossa direttamente da noi ma da noi appoggiata pienamente. Quindi va considerata una nostra iniziativa a pieno titolo. Non ci stancheremo mai di ribadire che il mondo della scuola – in particolare insegnanti, studenti, genitori – ha subito un grave torto con la legge fatta approvare ad ogni costo dal governo Renzi, esprimendo una soluzione gerarchica inaccettabile dei problemi della scuola, dimostrando sordita’ di fronte alle istanze del più grande ed unitario movimento della scuola degli ultimi decenni. E’ stata una grave rottura che ha ferito le aspettative del mondo della scuola, che purtroppo ha visto svanire la possibilità di arrivare al referendum abrogativo della legge voluta dal governo Renzi. La proposta di legge iniziativa popolare che ha il nostro pieno appoggio vuole cercare di invertire la tendenza e ridare una speranza al mondo della scuola. Ci sono certamente nella proposta di legge passaggi complessi e tuttavia occorre comprendere che c’è nel mondo della scuola una comprensibile e condivisibile ansia di andare alle radici degli errori che hanno portato alla crisi attuale del sistema scolastico, che risalgono anche a prima del governo Renzi.
Rimettere al centro la scuola in questo momento a noi sembra una scelta giusta e condivisibile. Quindi vogliamo sottolineare che la priorita’ politica e’ aiutare il mondo della scuola a riprendere fiducia e forza anche con il successo della raccolta delle firme per arrivare alla presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare.
Mauro Beschi ha sottolineato alcuni giorni fa che ci sono occasioni importanti nei prossimi giorni per dare un significativo impulso alla raccolta delle firme.
Ci riferiamo in particolare al 25 aprile e al 1′ maggio, occasioni di incontri e manifestazioni che possono consentirci di arrivare nel modo migliore alla verifica dei risultati ottenuti con la raccolta delle firme, appuntamento che abbiamo previsto nella prima metà di maggio.
Vogliamo in conclusione sottolineare il valore politico delle tre proposte di legge di iniziativa popolare. Possono esserci, come e’ ovvio, aspetti che potevano essere affrontati diversamente, ma sarebbe un errore fare di questi un ostacolo al contributo di tutti alla riuscita di questa importante iniziativa. L’unica di un movimento unitario e plurale di cittadini che e’ in campo oggi. Quindi invitiamo a guardare la sostanza politica, la spinta che queste iniziative vogliono imprimere e non possiamo farcela senza il contributo corale di tutti.
Il nostro sito www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it vi puo’ fornire quanto e’ necessario per organizzare la raccolta delle firme, dal pdf per stampare i moduli, alle indicazioni per la loro vidimazione, di come raccogliere e autenticare le firme. Suggeriamo inoltre di depositare presso tutti i Comuni i moduli per raccogliere le firme, in accordo con le segreterie comunali, in modo da consentire ai cittadini di firmare presso di loro, ovviamente provvedendo al loro ritiro completi di vidimazione e certificati in tempo utile per la consegna.
Vi chiediamo un impegno forte per arrivare nel modo migliore a questa verifica.
Cordiali saluti.
Roma, 17 aprile 2018
Domenico Gallo Alfiero Grandi