APPELLO AI DEPUTATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA

70 firme per dire NO all’Autonomia differenziata che spezza l’Italia e aumenta le disuguaglianze L’autonomia regionale  differenziata proposta dal Ministro Calderoli, già approvata al Senato  e attualmente  all’ esame alla Camera dei Deputati,  sfascia l’Italia, la riporta alla dimensione degli staterelli preunitari e delle dominazioni straniere. 23 materie oggi esclusiva dello Stato o concorrenti Stato – Regioni potranno essere scelte, come un menu a la carte, da ogni Regione, per ottenerne l’esclusiva potestà legislativa e amministrativa. Materie che comprendono le  norme generali sull’istruzione, il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione, l’ambiente, la biodiversità,  ma anche la sanità, le autostrade, i porti e gli aeroporti, la protezione civile, la produzione e distribuzione dell’energia e molte altre. Si trasferiscono così poteri senza responsabilità,  impedendo di disporre di quell’angolo visuale nazionale e sovranazionale che oggi è indispensabile per affrontare la complessità. Saremo un Paese Arlecchino ripiegato su se stesso, incapace di guardare al futuro,  che conterà sempre meno nella Unione Europea. Ma l’autonomia differenziata riguarda anche i diritti dei cittadini, delle persone: non è solo la secessione dei ricchi, come ha scritto Gianfranco Viesti, ma anche una  guerra tra poveri, che emargina il Mezzogiorno e le aree interne del Centro e del Nord.   Un Disegno di legge  che esclude il Parlamento dalla maggior parte dei passaggi decisionali,  che riguarderanno solo  il Governo e le singole Regioni. E si aggiunge ora l’ultimo sfregio,  ancora prima dell’arrivo in Aula, della decisione del Presidente della Commissione Affari Costituzionali di non proclamare l’esito di una votazione nella quale era stato approvato un emendamento dell’opposizione sul primo articolo del DDL Calderoli,   grazie all’assenza di alcuni componenti della maggioranza.  Il rinvio a una nuova seduta per un voto  con numeri più favorevoli,   è un fatto di una gravità inaudita e  un vulnus per la democrazia, in quanto si introduce un precedente i cui usi futuri non possono essere assolutamente prevedibili. Chiediamo alle Deputate e ai Deputati della Repubblica di assumere la responsabilità delle proprie funzioni e di difendere le conquiste democratiche incarnate dalla nostra Costituzione, l’unità della Repubblica nata dal Risorgimento e dalla Resistenza e l’uguaglianza dei diritti, anche se il percorso verso i  traguardi indicati  dalle nostre Madri e Padri costituenti è ancora lungo. Un percorso che ora potrebbe interrompersi irreversibilmente. Fermiamoci finché siamo in tempo.  Se questo non dovesse sciaguratamente accadere, la nostra battaglia continuerà, con ogni strumento messo a disposizione dalla democrazia. Vittorio Alvino, Presidente fondazione Openpolis, Federico Anghelè, Direttore The Good Lobby Italia,  Piero Bevilacqua,  storico,   Fabrizio Barca,  statistico ed economista, cocoordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, Mauro Belcastro, valdese, storico del cristianesimo Università di Torino,  Gaetano Benedetto, Presidente Centro Studi WWF, Paolo Berdini, urbanista, Anna Maria Bianchi, Presidente Associazione Carteinregola, Alessandro Bianchi, Professore Unithelma La Sapienza, ex ministro dei trasporti, Marina Boscaino, portavoce nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti,  Raffaele Brancati, economista, Mario Calabrese, professore ingegneria Univ. Federico II Napoli,  Carlo Cellamare, Prof.  di Urbanistica  Università di Roma La Sapienza, Danilo Chirico, Presidente Associazione Dasud, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Alessandro Coppola, Docente di pianificazione e politiche urbane, Politecnico di Milano,  Maura Cossutta, Casa Internazionale delle donne Roma, Rubens Curia,  portavoce regionale della Calabria della  “Comunità Competente”,  Maurizio De Giovanni, scrittore,  Vezio De Lucia, urbanista,  Roberto De Marco, geologo, già direttore del Servizio sismico nazionale, Giuseppe  De Marzo, Resp. naz. politiche sociali Libera contro le mafie – Coord. Naz. Rete dei numeri pari,  Stefano Deliperi, Presidente  Gruppo di Intervento Giuridico, Graziella Di Mambro,  Articolo 21,  Marco Esposito,  giornalista,  Gino Famiglietti,  Gianluca Felicetti, Presidente LAV, Maurizio Fiasco, sociologo.  Segreteria Nazionale FLC CGIL, Pino Galeota, Presidente CILD (Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica), Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, Maria Pia Guermandi, coordinatrice Emergenza Cultura,  Paolo Guerrieri, economista, Edoardo Zanchini, ambientalista, Massimo Paradisi, Maria Ioannilli, già Prof. aggr. Tecnica urbanistica Università di Roma Tor Vergata, Barbara La Porta, Articolo 21, Franco La Torre, Alberto Lucarelli, costituzionalista,  Paolo Maddalena, giurista, già giudice costituzionale, Claudio Marincola, giornalista,  Elisa Marincola di San Floro, Portavoce nazionale Articolo 21, Fabiana Martini, Articolo 21, Marina Montacutelli,  CNR,  Tomaso Montanari, Storico dell’Arte, Rettore dell’Università per stranieri di Siena, Emanuele Montini, Prof. Diritto dell’Ambiente Link Campus University,  Rossella Muroni, Presidente nazionale dell’associazione Nuove Ri-Generazioni, Antonella Napoli,  giornalista, scrittrice, articolo 21, direttrice focus on Africa, Rosanna Oliva De Conciliis Aspettare stanca,   Francesco Pallante, Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Torino,   Massimo Paradiso, Professore di Economia politica – Università di Bari, Renato Parascandolo, Articolo 21, Pancho Pardi, Professore, già senatore nella XVI Legislatura, Nico Piro, giornalista e scrittore, Barbara Pizzo, Prof. del Dip. di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura –  Università di Roma La Sapienza,  Emilio Ricci, Vicepresidente nazionale ANPI,  Antonio Russo, Vicepresidente nazionale ACLI, Franco Russo, Osservatorio Unione  Europea,  Isaia Sales, docente di Storia delle mafie all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli,  Giuseppe Salmè, già presidente di sezione della Corte di Cassazione,   Enzo Scandurra, urbanista e scrittore,  Barbara Scaramucci, giornalista, Giovanni Sgambati, segretario regionale UIL Campania,  Pietro Spirito, Professore di Management delle infrastrutture Universitas Mercatorum Roma,  Giancarlo Storto, urbanista  Riccardo Troisi,  Ricercatore ed attivista, fondatore e redattore del quotidiano comune-info, Edoardo Turi medico, Direttore di Distretto ASL – Medicina democratica, Alessandra Valentinelli, storica, Luigi Vicinanza, giornalista,  Gianfranco Viesti, Professore Ordinario di Economia Applicata dell’Università Aldo Moro di Bari, Massimo Villone, Professore emerito di diritto costituzionale all’Università Federico II di Napoli, presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale ed ex parlamentare, Vincenzo Vita, giornalista, già sottosegretario al Ministero delle Comunicazioni, Mariella Volpe, economista, Forum Disuguaglianze Diversità,   Edoardo Zanchini, ambientalista, Alberto Zazzaro, economista,  Stefano Zuppello, Presidente VAS Verdi Ambiente Società