Eolico off-shore: appello dell’Osservatorio sulla Transizione Ecologica al nuovo governo
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L’Osservatorio sulla Transizione Ecologica Pnrr (composto da “Coordinamento per la Democrazia Costituzionale”, Nostra! e Alleanza per il clima, la Terra e la Giustizia sociale “Laudato si’”) riaccende i riflettori sul tema dell’eolico off-shore, che ritiene «molto importante per il futuro energetico dell’Italia» ma che «deve rispettare rigorosamente condizioni di installazione accettabili da parte delle comunità locali», come una distanza dalla costa di oltre 35km nei casi di località turistiche, la tutela dei parchi marini regionali e nazionali e della biodiversità acquatica, la protezione dei corridoi di traffico marittimo commerciale e la salvaguardia del paesaggio…
A destare l’attenzione delle tre organizzazioni ambientaliste è stata la proposta di realizzazione di un parco eolico a 8 km a largo della costa di fronte a Tarquinia e a Montalto di Castro, proposta che più in generale pone «il problema urgente di definire un vero e proprio piano regolatore dello Spazio Marittimo».
Secondo l’Osservatorio, il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni si trova di fronte ad una grande e non facile sfida: da un lato «deve recuperare i ritardi dei governi precedenti che non lo hanno fatto, malgrado già dal 2014 ci fosse l’indicazione della Direttiva Europea 2014/89/UE (recepita in Italia dal D. L. n. 201 del 17/10/ 2016) che stabiliva l’obbligo per i paesi membri di approvare questo piano entro il marzo 2021»; dall’altro, poi, «deve decidere con chiarezza i principi a cui debbono attenersi le proposte di investimenti dei privati, che sono numerose e di importi decisamente significativi per l’Italia (dell’ordine di 30 miliardi di euro per il solo eolico offshore), per affrontare la transizione dal fossile verso le energie rinnovabili».
Il precedente governo, afferma l’Osservatorio, ha stabilito un obiettivo di sviluppo dell’eolico offshore ridicolo di fronte alle richieste europee e alle esigenze italiane. Inoltre non ha indicato dove andrebbe realizzato e quali caratteristiche dovrebbe avere. «Si sottovalutano le enormi potenzialità di produzione dell’eolico off-shore (più del 10% del fabbisogno elettrico nazionale), di impatto sull’economia nazionale, sullo sviluppo industriale e sull’occupazione».
«L’eolico off-shore è una scelta strategica che può contribuire sia all’autonomia energetica dell’Italia che al contrasto alla crisi climatica», chiosano i firmatari della nota: Mario Agostinelli, Alfiero Grandi, Jacopo Ricci e Alex Sorokin. «Tuttavia deve essere realizzato con criteri compatibili con la vocazione turistica delle coste italiane, con la qualità della vita e con l’ambiente. Il governo deve assumersi la responsabilità, sentito il parlamento, le Regioni, i Comuni di indicare con chiarezza dove è possibile realizzare l’eolico in mare, decidendo una distanza dalla costa di almeno 25 Km».