Il Consiglio dei ministri non indica la data del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari.
Nessuna risposta alla richiesta di incontro dei comitati per il No
Dichiarazione di Alfiero Grandi, vice presidente Comitato per il No al “taglio” del Parlamento
Si discute giustamente con attenzione sulle modalità di riapertura graduale dopo il blocco per fermare la diffusione della pandemia. E’ un segnale verso la normalità possibile. Parte importante di questa normalità è indicare i periodi di massima in cui svolgere le scadenze elettorali sospese, tra cui c’è il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari.
I comitati per il No avevano chiesto al governo di indicare la data di massima anche di questo importante appuntamento elettorale, esprimendo da subito la contrarietà ad ogni tipo di accorpamento con le elezioni regionali e con le amministrative.
Inoltre da tempo è stata avanzata al governo dai comitati per il No la richiesta di essere ascoltati per potere esporre le proprie ragioni prima che venga fissata la data.
Si tratta infatti di votare su una modifica della Costituzione, che è il fondamento della legislazione del nostro paese, e sul ruolo del parlamento che è centrale nella nostra democrazia.
Ma anche la lettera inviata dai Comitati per il No al Presidente del Consiglio sabato scorso (che alleghiamo) non ha avuto risposta.
Ci auguriamo che nei prossimi giorni il governo trovi il tempo per ascoltare.
Roma, 20 aprile 2020