Pieno sostegno al procuratore di Torino Armando Spataro
Il Procuratore di Torino Armando Spataro ha completamente ragione, il divieto di attracco a navi che portano migranti salvati in mare é illegale.
Non ci sono solo la Costituzione e le leggi dello stato ma si aggiungono, come ha giustamente ricordato Spataro, anche Convenzioni internazionali come quella di Ginevra sul diritto d’asilo, quelle che riguardano l’obbligo di salvare le vite in mare, accordi fatti dal nostro paese, la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo e la Carta europea dei diritti fondamentali.
C’e’ un corpo di norme che vengono stravolte e calpestate che, invece, vanno fatte rispettare dalla magistratura, dalle sedi istituzionali.
Ai cittadini consapevoli spetta l’obbligo di monitorare, denunciare, pretendere il perseguimento dei comportamenti illegali, tanto piùse si tratta di Ministri che abusando del loro potere non rispettano le leggi e non adempiono con onore al loro ruolo. Così si arriva all’incredibile di tentare di bloccare lo sbarco dei naufraghi da navi militari che fanno parte del dispositivo europeo, della Nato, di imbarcazioni civili con bandiera italiana e persino di navi della Guardia costiera italiana. Come era prevedibile il problema non riguarda solo le navi delle ONG, che hanno per anni svolto quei compiti a cui le istituzioni si sono sottratte, ma il libero accesso ai porti per lo sbarco dei naufraghi, con unignobile tentativo di far passare tutti, perfino le navi militari alleate, come strumenti degli scafisti.
Impedire lo sbarco delle persone salvate in mare vuol dire impedire il salvataggio, infatti, secondo quanto accertato dall’UNHCR: “nel solo mese di giugno una persona su sette ha perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale, rispetto a una su 19 nella prima metà dell’anno e una su 38 nella prima metà del 2017”.
Occorre dare vita ad un’attenzione forte e organizzata ed intraprendere tutte le iniziative utiliper far rientrare l’azione delle autorità politiche nei binari della legalità. E’ ora di dire basta, di fermare questa deriva, di mobilitare le coscienze come ha fatto don Ciotti sabato scorso.
Affermare che l’alternativa sarebbe accogliere tutti in Italia é una mistificazione, l’immigrazione deve essere governata ma non si può farlo ostacolando il soccorso in mare né con i respingimenti di massa in Libia, dove è accertato che i migranti sono sottoposti a trattamenti inumani e degradanti, come è stato accertato dalla Corte Europea dei diritti umani e da numerose pronunce dell’autorità giudiziaria italiana.
Domenico Gallo Alfiero Grandi
Roma, 10 luglio 2018